venerdì 15 aprile 2016

15 Aprile 1916

Paesaggio rurale romeno durante la Grande Guerra:
nel 1916 la Romania era ancora un paese basato sull'agricoltura.
La stampa mondiale è ancora concentrata sulla crisi rumena; dal canto suo il governo di Bucarest si giustifica con i paesi dell'Intesa facendo presente la grave situazione economica della Romania che effettivamente nel 1916 risultava uno dei paesi europei meno industrializzati, con un'economia basata sull'agricoltura e l'importazione di beni industriali.
Con lo status di granaio d'Europa, nonostante l'arretratezza tecnologica la Romania poteva comunque decidere le sorti della guerra aprendo canali commerciali con determinati paesi; tanto da frenare bruscamente i trattati con la Germania dopo le minacce di Francia ed Inghilterra.

Soldati coloniali tedeschi in trincea a Kut al-Amara (Mesopotamia)
A Verdun i tedeschi hanno avuto una battuta d'arresto. L'intenzione era quella di ripetere l'offensiva dei due mesi precedenti ma hanno la peggio, mentre i francesi riorganizzati spingono a Douaumont.

Il 15 aprile a Kut al-Amara in Mesopotamia le truppe anglo-indiane sono ancora sotto assedio mentre il resto dell'esercito corre contro il tempo per riuscire a sferrare l'offensiva contro i tedeschi per liberare la postazione prima che i commilitoni cedano all'assedio.


giovedì 14 aprile 2016

14 Aprile 1916

Cartina della zona
Mentre sul resto dei fronti i soldati riposano o combattono per le solite posizioni, il Regio Esercito Italiano sul confine tirolese apre il conflitto sul fronte trentino con attacchi in Valsugana e in Marmolada. 


Valsugana: 

Attacchi da ambo le parti si susseguono tra i 2 torrenti Maggio e Monte Collo. Ma l'artiglieria Austriaca fa da giudice e gli italiani devono ritirare le truppe da Sant'Osvaldo, occupata nei giorni precedenti.


Marmolada:


La Marmolada, dichiarata patrimonio dell'U.N.E.S.C.O, é un gigante fatto di pietra, ghiaccio e nevi perenni. Combattere sul suo guscio fatto di ghiaccio, sulle cime innevate, ti fa sentire piccolo e inutile.
La città dentro il ghiacciaio
della Marmolada.
Soprannominata "la Regina dei Ghiacci", la Marmolada è protagonista di una canzone scritta in suo onore, si chiama "Ninna Nanna Marmoleda" e racconta in modo cantato, la sua leggenda.

(Clicca qui per vedere il video ed ascoltare la canzone)
Gli Austriaci hanno scavato nel suo ventre ghiacciato, una città e dato persino dei nomi alle vie, si viveva relativamente bene (dentro erano 0 gradi, mentre fuori si raggiungevano anche i -30°C e, quando si tornava dal turno di guardia, all'interno si percepiva un caldo gradevole).


Oggi è un'ambita meta turistica, ma 100 anni fa, i suoi passi, le sue cime inviolate e le sue selle, passavano di mano in mano tra Italiani e Austriaci.
Il 14 aprile, gli italiani conquistano Piz Serauta, comandati da Garibaldi Menotti, il nipote dell'Eroe dei 2 mondi".


mercoledì 13 aprile 2016

Le 5 cose che (forse) non sapevi sulle colonie italiane

Lo sbarco di ufficiali italiani in Somalia

1. A Mogadiscio esisteva la cattedrale cattolica più grande dell'Africa:
Venne progettata dall‘ing. Antonio Vandone Conte di Cortemiglia sul modello del duomo di Cefalù, fu la più grande cattedrale cattolica dell'Africa e l'unica in stile gotico-normanno.
Presentava una pianta a croce latina e interno era suddiviso in tre navate; inoltre presentava una facciata monumentale sovrastata da due campanili alti 37,50 purtroppo distrutti durante la guerra civile del 1991.

2.  Gli sbarchi in Somalia nei primi anni di colonizzazione erano assai difficoltosi a causa delle onde e del basso fondale che si stagliava per centinaia di metri; per rimediare a questo inconveniente gli ufficiali si facevano trasportare su delle comode poltrone fino alla terraferma da dei pescatori locali che venivano pagati profumatamente per prestare questo particolare servizio.

Faro Crispi (Capo Guerdafui, Somalia, 2013)
3.  Ancora oggi in Somalia a Capo Guardafui esiste un particolare faro con le sembianze di un fascio littorio: voluto dal governatore della Somalia De Vecchi, il "Faro Crispi" dopo numerose peripezie il progetto venne affidato all'ingegner Vittorio Croizat che lo finì di costruire nel 1924; nel 1930 per volere del Governo prese le sembianze di un grande fascio littorio.

4.  Asmara è la capitale dell'Eritrea, è famosa per essere considerata una città opera d'arte: infatti il centro storico di produzione coloniale italiana presenta tutte le caratteristiche della città fascista ideale, che non fu mai attuata in Italia a causa della conformazione morfologica del territorio e dell'impostazione medievale delle grandi città; in Eritrea gli architetti razionalisti e futuristi poterono sbizzarrirsi in produzioni architettoniche straordinarie come il famoso distributore de benzina FIAT Tagliero o il Cinema Impero, o ancora il Palazzo del governatore.

Distributore FIAT Tagliero (Asmara, Eritrea 2011)
5.  Gli Ascari che combatterono per l'Italia durante il colonialismo italiano, dopo la fine della guerra ebbero il diritto di ricevere qualora lo volessero il passaporto italiano e la pensione di guerra analoga a quella dei soldati nazionali (pari a 300€) che tutti ritirarono per l'intera durata della loro vita presso le ambasciate italiane delle ex colonie. Nel 2001 erano ancora 350 gli ascari che si recavano mensilmente presso l'ambasciata italiana per il ritiro della pensione. Solo tre ascari però decisero di trasferirsi in Italia dopo la guerra: uno di essi è ancora in vita e vive a Roma.

13 Aprile 1916

Soldati russi improvvisano un falò sul fronte turco (1916)
E' il 13 Aprile e la propaganda dell’Intesa non si fa attendere, parlando di fantomatiche carestie e rivolte a Costantinopoli e nel resto dell'Impero Ottomano; non si sa se le foti sono attendibili, e anche fosse vero la situazione in Turchia non sarebbe così disperata come l'Intesa vorrebbe far credere. 


Intanto i giornali tedeschi attaccano la Francia e la Gran Bretagna accusando l'Intesa (ed i due paesi in particolare) di tentare di isolare economicamente la Germania provocando così un effetto negativo sulla popolazione civile innocente; i toni sono tra i più aspri, tanto che le proteste contro il blocco economico vengono portate in piazza anche nei paesi dell'Intesa dai partiti socialisti nazionali.

Mappa russa delle operazioni su Erzurum

La causa della polemica è una presunta minaccia di guerra dell'Intesa alla Romania rea di aver stipulato trattati economici con i paesi della Triplice Alleanza nonostante la dichiarata neutralità.
In risposta i governi di Francia e Gran Bretagna si difendono tirando in ballo le stragi marittime causate dai sommergibili tedeschi e dei bombardamenti a tappeto causati dai dirigibili nel Sussex.


Intanto l'armata zarista sembra un treno in corsa, i turchi non possono nulla e perdono postazioni per tutta la giornata lungo tutto il fronte; la Russia compie un balzo militare ed allontana gli ottomani da Erzurum anche grazie ai rifornimenti arrivati agli uomini dello zar sul fronte turco. 

martedì 12 aprile 2016

12 Aprile 1916


Alpini in colonna

Fronte italiano: l'assalto incominciato ieri sull'Adamello si porta al termine con una bella conquista da parte degli italiani che prendono Lobbia Alta e Dosson di Genova sotto una terribile tormenta.


Un'altra offensiva Italiana viene portata avanti vicino a Roncegno (circa 20 Km da Trento), gli uomini di Vittorio Emanuele provano un'assalto alle postazioni Austriache a Sant'Orsola andando a segno.




Fronte della Valsugana, con un'attacco ben studiato
forse gli italiani sarebbero potuti arrivare a Trento.
Intanto sul fronte orientale i Tedeschi vengono respinti dai Russi a Dvinsk (Lettonia), il morale Russo è in continuo aumento.

Cartina del fronte Orentale


I Tedeschi (spesso pionieri in alcune battaglie) fanno esperimenti e nuove tecniche di combattimento perché sanno bene che questa guerra é nuova dal punto di vista bellico.
Le tecniche utilizzate fino ad risalivano agli scontri dell'1800. 

Con nuove armi (la mitragliatrice che spara a raffica), fucili con gittate più lunghe rispetto ai fucili ad avancarica (caricamento con polvere nera dalla bocca del fucile) e con i caricatori (10 per gli Inglesi, 8 per i Francesi, 6 per gli Italiani, 5 per i Tedeschi, Austriaci e Russi.) le vecchie tecniche di guerra finirono per risultare per la maggior parte obsolete.

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