venerdì 1 aprile 2016

Le 5 curiosità storiche sul "Pesce d'Aprile"

Secondo la tradizione napoletana
il nome Pesce d'Aprile deriva dalla sirena
Partenope.


E' usanza in Europa ed in altri luoghi del mondo (in particolar modo in India ed in alcune regioni asiatiche) celebrare il 1 Aprile la nota tradizione del Pesce d'Aprile; ma vediamo insieme quali sono le 5 curiosità storiche riguardanti questa data:


1.
Secondo la tradizione, l'usanza di festeggiare il pesce d'Aprile proviene dalla Francia del XVI secolo: infatti prima dell'emanazione del nuovo calendario voluto dal Papa Gregorio XIII nel 1582 in europa era d'uso festeggiare il nuovo anno proprio il primo d'Aprile (o comunque nei giorni compresi tra il 25 Marzo e l'1 Aprile) occasione in cui era tradizione scambiarsi dei pacchi regalo come buon augurio per il nuovo anno; con l'avvento del calendario gregoriano e lo spostamento del capodanno all'1 gennaio, i sudditi di Enrico IV continuarono a scambiarsi pacchi regalo vuoti il primo giorno d'Aprile proprio per sottolineare il vecchio capodanno divenuto ormai obsoleto.

2.
Secondo alcuni studiosi la tradizione non proviene dalla Francia del '600, bensì dalla molto più antica tradizione romana.
La celebrazione del primo aprile infatti coincide con la ricorrenza romana dell'Hilaria: in questa occasione i romani celebravano l'equinozio primaverile e la particolarità di questo giorno di festa era il permesso di dare vita a qualsiasi forma di scherzo o gioco, con la predilezione per il mascheramento. Ad ognuno era permesso assumere l'identità e l'aspetto di ciascuno, persino di appartenenti ad alte cariche pubbliche come i magistrati.

3.
Nella "Napoli Nobilissima" di Benedetto Croce si può riscontrare nella tradizione napoletana una ricorrenza analoga a quella del pesce d'Aprile (probabilmente derivata anch'essa dalla tradizione romana) nella quale si riscontra come in passato,fosse vietato uscire in mare il 1 aprile, giorno in cui la Sirena Partenope avrebbe trasformato, per gioco e scherzo, i marinai in pesci. A Napoli diventa anche dolce di cioccolato proprio per compensare i pescatori del mancato bottino nel giorno sconsigliato dalla leggenda per recarsi a pescare.

4.
Secondo alcuni sociologi l'usanza di affliggere delle frasi scherzose sulla schiena di malcapitati provenga dalla Scozia, dove il pesce d'Aprile viene chiamato Gowkie Day (giorno del cuculo) proprio per prendersi gioco delle persone colpite dalla burla.

5. Si dice che i nome adottato in Italia (ed in Francia) di questa ricorrenza, ovvero "Pesce d'Aprile" veda protagoniste le prime pesche primaverili del passato. Spesso accadeva che i pescatori, non trovando pesci sui fondali nei primi giorni di aprile, tornassero in porto a mani vuote e per questo motivo erano oggetto di ilarità e scherno da parte dei compaesani

giovedì 31 marzo 2016

31 Marzo 1916


Sul fronte occidentale Malancout e Vaux, vengono parzialmente conquistate dai Tedeschi.
Intanto con una buona dose di fortuna, i Francesi riescono a respingere l'assalto a Le Mort Homme,
Hancourt
tuttavia evaquano il settore del fronte tra Haucourt e Bethincourt.


Intanto i Tedeschi, con 5 Zeppelin (dirigibili), passano sopra i cieli Inglesi e alla foce del Tamigi, seminando il panico tra i sudditi d'Inghilterra; alla fine della giornata il bilancio non è del tutto positivo nemmeno per i tedeschi che perdono un dirigibile sopra il cielo plumbeo di una Londra in allerta.


Intanto sul fronte orientale inizia il disgelo ed è una manna per i soldati impiegati su quel fronte: sia per quelli russi che per quelli tedeschi ed austroungarici che finalmente possono godersi un po' di tiepido sole nelle giornate più limpide: uno dei problemi più grossi del fronte orientale è finalmente finito, almeno per l'anno in corso.

Zeppelin sopra Londra

I dati degli Stati maggiori riguardanti il fronte orientale parlano da soli:
I Russi contano 100.000 caduti, tra morti e feriti di cui 12.000 solo dovuti alle condizioni atmosferiche avverse ed al congelamento: un vero mattatoio.

Per i tedeschi va decisamente meglio i morti per l'esercito prussiano ammontano a 20.000 unità.

mercoledì 30 marzo 2016

30 Marzo 1916


Il 30 marzo 1916 viene affondata la nave porta feriti russa "Portugal".

Nave-Ospedale "Portugal"
Purtroppo fùrono molte le novità negative portate dalla grande guerra, tra queste vi fu anche la maggiore libertà dai vincoli onorevoli della guerra tradizionale che pochi rispettavano e che alcuni (come la Germania) non prendevano nemmeno in considerazione (un esempio famoso è quello dei gas, o l'affondamento di navi passeggeri). 

 La Portugal è una nave piuttosto recente, costruita dai francesi come nave da trasporto truppe, viene venduta ai russi che la convertono in nave ospedale; i simboli universali della croce rossa sono ben visibili ma un sottomarino tedesco pensando ad un cavallo di Troia decide di colpirla con due siluri nel Mar Nero: la nave affonda con tutti i feriti ed il personale a bordo, le prime stime parlano di 115 vittime.

Intanto in Germania al Reichstag, si discute lo stesso argomento; la domanda del giorno è la più importante forse di tutta la guerra: rispetta l'etica di guerra affondare navi civili? la risposta è quasi scontata, tuttavia la decisione e quella di continuare sulla stessa linea: l'intesa deve avere paura a muoversi liberamente negli oceani e bisogna scoraggiare lo spostamento di truppe e l'invio di rifornimenti via mare.


martedì 29 marzo 2016

29 Marzo 1916

Nella Russia di Nocola II viene destituito il Ministro della Guerra Polivanov a causa dei scarsi risultiati ottenuti al fronte e lo sostituisce con il generale Dimitry Shuvayev: è uno degli ultimi atti di supremazia del potere zarista in russia prima di cedere gradualmente terreno ai sindacati ed ai bolscevichi.
Generale in Carica Dmitry Shuvayev

Intanto con la primavera arriva anche la cessazione temporanea delle ostilità sul fronte orientale.

Intanto sul fronte occidentale sul confine franco-tedesco i prussiani penetrano a Malancourt a costo di numerose perdite, mentre i francesi nelle stesse ore riconquistano parte dei territori persi in precedenza.

Devastazioni alla base di Quota 304
Intanto sulle Alpi, sul tormentato confine Italo-austriaco, l'Imperial Regio Esercito Austro-Ungarico contrattacca tra il Podgora e Saboltino tentando di occultare la pesante sconfitta del giorno prima contro le truppe italiane, ma inutilmente, infatti la fanteria italiana, sebbene a stento prende questi capisaldi, subendo però delle devastanti perdite nelle prime linee.





lunedì 28 marzo 2016

Il Piave: L'ultima battaglia della Grande Guerra

Il Piave: l'ultima battaglia della Grande Guerra
Gino Rossato Editore
(diritti della copertina all'editore)
L’ultima battaglia del Piave, meglio conosciuta come battaglia di Vittorio Veneto, combattuta con tenacia dall'ottobre al novembre del 1918 tra il Regio Esercito Italiano e l'Imperial Regio Esercito Austroungarico e che sancì la vittoria italiana, suggelando con il sangue di tanti giovani patrioti l'unità nazionale. 
Infatti per la prima volta si trovarono insieme calabresi e veneti, piemontesi e siciliani; culture che sebbene molto vicine non si erano mai incontrate, e condividevano l'amore per la patria ed il senso di dovere nel difenderla.  
La ricerca di questo libro unisce il lavoro di uno storico italiano (Paolo Pozzato) e uno ungherese (Tibor Balla) e racconta gli ultimi giorni di quello che veniva definito uno dei più potenti eserciti del mondo, e che veniva sconfitto da una nazione così giovane come unita: l'Italia.
Sulle ceneri degli ultimi imperi centrali analizza la nascita dei movimenti che porteranno alla destabilizzazione sociale e politica dell'europa nel primo dopoguerra.
La prima edizione del libro è stata stampata il 1 Gennaio 2005; scritto da Paolo Pozzato e Tibor Balla ed è edito da Gino Rossato Editore.
potete facilmente vederlo cliccando sul link qui sotto:

Il Piave. L'ultima battaglia della grande guerra

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