mercoledì 6 aprile 2016

6 Aprile 1916



I 2 crateri caduti in mano ai Tedeschi a St. Elooi
A Verdun (fronte occidentale) i Tedeschi avanzano contro Francesi e fanno progressi fra Bethincourt e Collina 265 (Hill 265), accontentandosi di 2 fossati conquistati a St. Elooi. Certo, potevano fare di più, ma la battaglia é andata così.


Case distrutte dagli Zeppelin Tedeschi

E' stranamente una giornata tranquilla nelle terre d'Inghilterra, dopo 6 giorni di intenso bombardamento da parte dei dirigibili Tedeschi. Per ora possono tirare un sospiro di sollievo ma devono restare sempre in allerta, potrebbero arrivare in ogni momento del giorno e della notte, non si è mai al sicuro: è guerra psicologica e sta funzionando.



In Asia sul fronte orientale i Russi respingono un'attacco Turco, che provoca la ritirata degli ottomani che lasciano in mano ai Russi il fiume Kara Dere. (Caucaso).
Poco dopo i soldati dello Zar scatenano un'attacco sui Turchi e si prendono Trebisonda, importante punto strategico per la Via della Seta e per le rotte commerciali marittime e terrestri.

Mappa raffigurante il fronte tra Russia e Turchia sul Caucaso

martedì 5 aprile 2016

5 Aprile 1916



Attacco Tedesco
Sul fronte occidentale, a Verdun i Tedeschi riconquistano Haucourt, ma interrompono l'attacco a Bethincourt. Non si conoscono ancora le cause, ma forse l'obiettivo è quello di risparmiare vite umane in vista di un'altra battaglia.


Francobollo Americano raffigurante uno Zeppelin
Intanto sempre sullo stesso fronte, sulle coste nord-est Inglesi la Germania effettua un'altro passaggio (il 6° giorno di fila) con i Zeppelin sulle città costiere, il bilancio per questa volta é solo di 1 morto e 9 feriti. Fino adesso il rapporto é di 50 caduti circa e di 100 feriti civili causati dai bombardamenti di dirigibili tedeschi oltre la Manica.



lunedì 4 aprile 2016

4 Aprile 1916

Soldato Tedesco
A Verdun sul fronte occidentale, i Francesi hanno fortuna nelle operazioni e il morale va alle stelle grazie alla vittoria contro i Tedeschi a Bois de Caillette.
Certo, la fine della guerra é ancora lontana e sembra un miraggio, ma tra le linee francesi si inizia a parlare anche di questo.
Nonostante l'euforia gli uomini della RF sanno che se il nemico sfondasse a Verdun sarebbe a Parigi in pochi giorni; per questo non lasciano tempo all'ilarità e si preparano ad un'altra giornata sul fronte.


Poster di propaganda Inglese
Intanto, sopra alle coste inglesi dell'essex si assiste all'ennesimo assalto degli Zeppelin tedeschi sul territorio britannico, non si hanno notizie su morti e feriti al merito. 
In ogni caso gli Inglesi cercano di tirare su il morale, ma invano. 
Non appena sentono le sirene anti-aeree, subito i civili si mettono in salvo in cerca di riparo: dilaga il panico e il senso di sopravvivere ha la meglio. Per risolvere il problema ed arruolare giovani per il fronte il governo Inglese affligge su tutto il territorio poster di propaganda per rassicurare la popolazione e non far cadere il morale a terra; inoltre mette a disposizioni incentivi e borse di studio per incentivare gli studenti universitari ad arruolarsi.



Mentre in madre patria si vive con il terrore degli Zeppelin Tedeschi, in Africa gli Inglesi conquistano Lolkisale, in Tanzania: un duro colpo per l'esercito tedesco nel Continente Nero.





Cartolina Tedesca che illustra le divise e i gradi Inglesi, per identificare se si tratta di un paracadutista o di semplice fante, graduato o un Generale, una risposta all'episodio di cui si rese protagonista un soldato tedesco che, catturato un ufficiale Inglese lo aveva descritto al suo comandante come "un tipo col cappello rosso da capo-stazione in testa."


domenica 3 aprile 2016

Oreste Baratieri: Il provinciale tirolese divenuto Governatore d'Eritrea

Il Governatore d'Eritrea
gen. Oreste Baratieri 
Nato in Tirolo (Alto Adige) col nome di Baratter, decise di italianizzarlo prima in Barattieri e poi in Baratieri quando decise di aderire ai moti risorgimentali.
Nel 1859 si trasferì a Milano e l'anno successivo si unì ai Mille di Giuseppe Garibaldi, partecipando con successo alla presa di Capua. Per le imprese con le camice rosse ottenne il grado di capitano e una medaglia d'argento. Rimase affiliato ai garibaldini per 6 anni, dal1860 al 1866.
Il 3 gennaio 1867 si sposò con Lidia Ceracchini e partecipò alla sfortunata battaglia di Mentana dello stesso anno contro l'esercito francese e si arruolò come regolare nel Regio Esercito nel 1872. Tra il 1874 ed il 1875 partecipò alla spedizione geografica Antinori in Tunisia, per conto della Società Geografica Italiana; e venne nominato colonnello a Cremona nel 1886.
Partecipò, come colonnello dei bersaglieri, alle campagne militari in Eritrea del 1887-88 e nuovamente nel 1890 e nel 1891 come comandante in seconda.
Inoltre venne eletto deputato per la Destra storica a Breno, in provincia di Brescia, ed ebbe confermato il suo seggio per sette legislature, dalla XIII alla XIX (1876-1895).
Nel 1891 fu comandante in capo in Africa ed il 28 febbraio dell'anno seguente fu designato dal re Umberto I governatore della colonia Eritrea e comandante in capo del Regio Corpo Truppe Coloniali d'Africa, col grado di maggior generale e poi di generale comandante.
Ordinatogli dal governo di invadere l'Etiopia, iniziò ad annettere Kassala in Sudan il 17 luglio 1894, e nel 1895 combatté contro i ras Maconnen e Mangascià, che sconfisse nella battaglia di Coatit e di Senafè il 13 gennaio 1895 si accinse alla conquista del Tigrè e nello stesso anno occupò Adigrat, Aksum e Adua.
A seguito dell'eccidio di un reparto italo-eritreo di 1880 uomini, compiuto sull'Amba Alagi il 3 dicembre del 1895, presentò le dimissioni, ma fu costretto dal primo ministro Francesco Crispi (che non intendeva rinunciare alla sua politica colonialista) a passare all'offensiva contro gli africani, nonostante essi fossero in netta superiorità numerica e logistica (a differenza di quanto pensava Crispi).
In procinto di essere esonerato dal comando e venir sostituito dal generale Baldissera, Baratieri decise di cercare una battaglia risolutiva contro Menelik. L'attacco, condotto malamente, fidando su mediocri carte militari, portò rapidamente alla separazione delle varie colonne italiane, che furono quindi sorprese e distrutte, dopo una valorosa resistenza, una dopo l'altra durante la sanguinosa battaglia di Adua del 1º marzo 1896, una delle disfatte più pesanti e tragiche della storia d'Italia. Baratieri diede prova, nella circostanza, di mediocri qualità militari e perse rapidamente il controllo della situazione, senza riuscire a evitare la catastrofe e scampando a sua volta a stento alla morte o alla cattura.
Baratieri (seduto al centro) con lo Stato Maggiore (Eritrea 1888)
Accusato di abbandono di comando, per aver preceduto le truppe nella ritirata dopo Adua, fu ritenuto responsabile dalle autorità di Roma delle tre sconfitte italiane dell'Amba Alagi, di Macallè e Adua: arrestato il 21 marzo 1897, fu quindi sottoposto ad un umiliante processo all'Asmara; il generale sarebbe poi stato prosciolto da ogni accusa per non compromettere l'onore delle forze armate, ma fu collocato a riposo ed abbandonò la carriera militare.
Negli ultimi tempi della sua vita soggiornò ad Arco e a Venezia; qui scrisse, come estrema autodifesa, le Memorie d'Africa, nel tentativo di proclamarsi vittima del destino. In particolare, mostrando un visibile cambiamento d'opinione rispetto a quando era un capo militare nella Colonia Eritrea, nelle sue memorie tracciò un'analisi precisa del colonialismo italiano e dei metodi degli europei per sottomettere l'Africa, definiti disumani e distruttivi. Secondo l'ex generale, il destino degli africani era analogo a quello degli indiani d'America sterminati dagli europei.

Diresse, per diversi anni, la "Rivista militare italiana". Morì improvvisamente a Vipiteno, allora nel Tirolo austro-ungarico, dove si era recato a visitare dei parenti.

3 Aprile 1916

Soldati britannici all'assalto in Belgio (1916)
A Parigi ed in tutti i paesi dell'Intesa la stampa fa di tutto per screditare i tedeschi e la loro pericolosa avanzata culminata con la conquista di Vaux; mentre i giornali parlano di inutili vittorie tedesche, l'esercito francese fa di tutto per salvare la faccia e lo Stato Maggiore ordina la riconquista di Vaux entro la sera, costi quel che costi; intanto poco più a nord continuano gli scambi di artiglieria intorno a Douaumont.
Esercito serbo a Corfù attende di essere inviato al fronte
In Belgio, insieme al clima, inizia a scaldarsi anche il confine nel settore britannico; movimenti di truppe inglesi si erano visti il giorno prima dalle trincee tedesche, ma non gli si aveva dato sufficiente peso; all'alba del 3 Aprile gli inglesi aiutati da batteria di artiglieria campale lanciano una pioggia di granate sulle trincee tedesche e riescono a guadagnare terreno in direzione di St. Elooi per 700 metri.
Intanto nei Balcani i Serbi sono pronti a ricominciare la guerra da Corfù; l'intesa vuole muovere l'esercito serbo via terra, ma incontra un imprevisto non calcolato: la Grecia che non ha intenzione di dare il nulla osta per il passaggio in direzione di Salonicco: una decisione che risulterà fatale per il futuro geopolitico dei Balcani del sud.

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