domenica 27 marzo 2016

Dal Tevere al Piave: 1915-1918

Dal Tevere al Piave
1915 - 1918
Gli atleti della Lazio nella Grande Guerra
ed. ERACLEA

Oggi vogliamo parlarvi di un nuovo libro, in realtà non è proprio nuovo, è la seconda ristampa di un libro secondo noi davvero meritevole di essere letto.
Dobbiamo ammettere che, inizialmente eravamo titubanti circa questo testo non essendo noi tifosi laziali; ma durante la lettura è emerso il vero spirito di questo libro: quello di raccontare la storia e la vita di questi ragazzi come uomini prima che come atleti.

Il testo spazia nelle vite dei più famosi calciatori della S.P. Lazio, condividendo con il lettore i loro pensieri, le loro preoccupazioni per la guerra, il loro patriottismo ed i loro sogni; il tutto accompagnato dalla cornice della Grande Guerra che ha contribuito a formare gli uomini mentre il calcio formava gli atleti.
A cura di LazioWiki e ricco di fotografie e documenti inediti questo libro si pone, a 100 anni dalla guerra, in grado di conciliare gli appassionati del calcio con gli appassionati della storia, unendoli nella scoperta e nel ricordo di questi ragazzi che diedero la loro vita alla Patria, e che sventuratamente in alcuni casi non ritornarono mai sul campo da gioco.

Curato da Fabrizio Munno e Fabio Bellisario il libro riporta le tragiche vicende delle battaglie, delle sofferenze, degli eroismi di tanti giovani sportivi bisncocelesti, coscienti del loro dovere nei confronti della Patria. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, riconoscendo a questo libro il suo alto valore storico, ha voluto concedergli il logo ufficiale della Commemorazione del Centenario. Ed è stato premiato dall’Istituto del Nastro Azzurro per i reduci e combattenti di guerra di Roma con due stupende targhe di bronzo.

Il libro è edito da ERACLEA conta 226 pagine ed è possibile ordinarlo facilmente qui:

Dal Tevere al Piave. 1915-1918 gli atleti della Lazio nella grande guerra


Copertina posteriore (sx) e anteriore (dx)  del libro


Traghe Istituto del Nastro Azzurro

sabato 26 marzo 2016

26 Marzo 1916

Gli asburgici premono con insistenza lungo tutto il fronte italiano, ottenendo dei vantaggi fuori la cittadina di Gorizia. 
Soldati italiani in trincea sul Pal Piccolo
La notte del 26 marzo 1916, la battaglia più intensa si consuma sulle Alpi Carniche dove un battaglione austroungarico attacca le postazioni italiane sulle Cime del Pal Piccolo e del Pal Grande, con l'intento di sorprendere i soldati italiani, senza scorte e rinforzi intrappolati da metri di neve e di circondare ed aggirare Timau nelle retrovie italiane; le truppe austriache possono contare sui rinforzi freschi, mentre gli italiani si ritrovano bloccati da giorni sulle montagne.
Il Battaglione Alpini "Tagliamento", colto di sorpresa sul "Trincerone", è costretto ad indietreggiare e ad abbandonare le proprie posizioni sul Pal Piccolo. Nonostante la tormenta di neve gli austroungarici avanzano repentinamente anche sulle cime vicine mettendo in difficoltà il fronte italiano, minando la stabilità delle postazioni in quel punto. La mattina seguente giungono i rinforzi italiani che consentono di riprendere fiato ed organizzare il contrattacco, prolungando per i tre giorni seguenti la battaglia attorno al Passo di Monte Croce Carnico.


venerdì 25 marzo 2016

25 Marzo 1916

Il Ministro degli Esteri Sonnino (1916)
Il 25 di Marzo del 1916 il Presidente del Consiglio Salandra ed il Ministro degli Esteri Sonnino, dopo un incontro con il Re Vittorio Emanuele III per discutere dei piani di guerra italiani per l'anno appena iniziato, partono alla volta di Parigi per portare la voce dell'Italia all'annuale incontro tra le forze dell'Intesa.
Sul fronte occidentale non accade nulla, è un'altra giornata di respiro dai frenetici ritmi della guerra.
Intanto sul fronte i soldati tentano, quando possono di tornare alla normalità, creando stralci di vita quotidiana negli accampamenti, eliminando la guerra dalla loro vita, almeno per un giorno.

24 Marzo 1916


Solito tira e molla sui fronti europei: posizioni perse e riconquistate ma nulla di rilevante da segnalare per gli Stati Maggiori impegnati nel conflitto.

Il solo evento di rilievo lo riportano i giornali e quotidiani francesi: 
Un sommergibile tedesco scambia il piroscafo Sussex per un dragamine Alleato e lo silura nel canale della Manica: 300 passeggeri vengono tratti in salvo ma sventuratamente alcuni perdono la vita in mare a causa delle temperature, tra loro tre cittadini americani; boccone che stenta ad andare giù ai vertici di Washington. Il Piroscafo Sussex per la fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) dei tedeschi non affonda, viene rimorchiato fino a Boulogne, in ogni caso il dado è tratto e non è più rimediabile.
Questo evento contribuirà in seguito alla condanna U.S.A. dell'uso indiscriminato dei siluramenti da parte dei tedeschi, e porterà, un anno più tardi al decisivo intervento degli Stati Uniti a fianco dell'Intesa.
Sommergibile Tedesco




mercoledì 23 marzo 2016

23 Marzo 1916

Nella regione più a sud-ovest di Dvinsk numerosi assalti tedeschi sono stati stati arginati dalle opere di trinceramento e dal filo spinato. Piccoli distaccamenti di cavalleria tedesca hanno agito in profondità lungo la ferrovia Molodstchno-Piotzk, compiendo incursioni e sabotaggi.
A nord-est di Vilna le truppe russe sono riuscite a passare sulla riva sinistra della Vilja mentre a sud-est di Orany i tentativi di varcare il fiume sono stati ostacolati dalla resistenza delle forze russe e dall’artiglieria.
Nella regione di Pinsk le forze zariste sono in piena ritirata senza riuscire a rompere il contatto con le forze di Hindenburg che le inseguono.
 Il 5 reggimento fucilieri lettoni con maschere antigas
Presso il villaggio di frontiera di Novo Olexnitz, presso la città di Vichnevetz e sulla Stypa, ad ovest della linea Tarnopol-Tremblowa, le truppe di Pietrogrado hanno impegnato le forze austro-tedesche, impegnate nel tentativo di attraversare il fiume, in lunghi ed estenuanti combattimenti.
Da parte Austro-Ungarica si nega che le forze russe siano riuscite a respingere quelle austro-tedesche in Galizia. Secondo un comunicato di Vienna, il nemico, nonostante il dispiegamento di grandi masse di artiglieria e l’attacco di numerose divisioni di fanteria non è riuscito a fare breccia e ha subito grandi perdite senza guadagnare terreno. Gli unici successi parziali concessi da Vienna al nemico si ridurrebbero ad alcune teste di ponte sul Ikwa, presto accerchiate e annientate.
Da Berlino invece si ribadisce la falla nello schieramento russo nella zona di Plinsk e di come le truppe tedesche si stiano incunenando senza concedere tregua a quelle nemiche in ritirata. Le forze di Hindemburg, sostiene un comunicato ufficiale tedesco, continuano ad avanzare ingaggiando fortunati e vittoriosi combattimenti. Colonne in marcia si chiudono attorno a Dvinsk da nord ovest e da sud ovest.


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