martedì 8 marzo 2016

8 Marzo 1916

Soldati dell'India Britannica a Kut al-Amara
Giornata calda per gli inglesi in Africa ed in Medio Oriente quella dell'8 Marzo.
Il Generale Smuts in Africa orientale continua le operazioni a danno dei tedeschi lungo il confine del Kenya e del Mozambico danneggiando fortemente i tedeschi: un incubo.
Intanto, in Iraq sono ormai tre i mesi di assedio degli ottomani ai danni degli indiani inglesi del Generale Townshend che si trovano ancora barricati all'interno di Kut al-Amara da dicembre, per ora gli alleati non sono ancora riusciti a prestare soccorso a causa di una serie di sfortunati imprevisti e dell'impegno sempre maggiore dei britannici sul fronte occidentale; pochi e poco incisivi sono stati i soccorsi inglesi, che sottovalutando i turchi hanno dato troppo poco peso alla missione che è finita tragicamente.
Mappa delle operazioni in Mesopotamia (1916-1917)
Il Generale Aylmer che comanda le operazioni, dopo tentativi falliti sente la pressione ed il fiato sul collo dello Stato Maggiore britannico che chiede, anzi pretende dei risultati in tempi brevi ed Aymler li accontenta lanciando l'attacco l'8 Marzo; senza rinforzi e forze fresche con soldati feriti e fisicamente provati l'operazione è fallimentare per l'ennesima volta: i turchi difendono bene le posizioni e respingono gli inglesi; il bilancio alla fine della giornata e tragico: 3500 caduti per un nulla di fatto.

lunedì 7 marzo 2016

7 Marzo 1916

Il Primo Ministro Antonio Salandra
Giornata tranquilla nelle trincee europee: i tedeschi avanzano ancora conquistando Fresne ed alcune postazioni tattiche nelle vicinanze, mentre sul Mar Nero i russi avanzano oltre il confine turco ottomano e conquistano Rize: una piccola cittadina situata 67 chilometri ad est di Trebisonda.


Intanto in Italia si lavora al parlamento: il monopolio della camera è in mano al governo Salandra: forse a causa della guerra pochi si sentono in dovere di fare una vera e propria opposizione, ad eccezione dei socialisti che sono gli unici ad ostacolare il governo: semplici trucchetti per far perdere tempo alla maggioranza, interrogazioni parlamentari per avere più informazioni sull'andamento della guerra, azioni nelle strade per far perdere al popolo la fiducia nel governo; ma sono tutti metodi per rallentare la maggioranza, non certo per fermarla.

Salandra vuole far capire che comanda e non risparmia le parole, quindi il 7 marzo conferma le parole del giorno prima, rinnova la sua minaccia: “Se la Camera dovesse proseguire in questo cammino non servirebbe il Paese. Nostro dovere allora sarebbe di proporre alla Corona quei provvedimenti che ritenesse necessari”.

domenica 6 marzo 2016

6 Marzo 1916

Soldati tedeschi assaltano l'altura di Le Mort Homme vicino a Verdun
E' già Marzo inoltrato ma nevica ancora sul confine franco-tedesco; quello del 1916, si scoprirà in seguito, fu uno degli inverni più rigidi del ventesimo secolo.
I tedeschi sono stanziati a ovest della Mosa e continuano a colpire ininterrottamente le difese francesi senza tregua come onde contro gli scogli ed il 7 marzo trovano un varco, ne approfittano e prendono Forges, attaccano anche l'altura di Mort Homme a nord ovest della cittadina, sulla riva sinistra della Mosa è l'ennesimo dei continui attacchi e contrattacchi dei due eserciti: quello che viene conquistato metro per metro con il sangue viene perso dopo poche ore; sono episodi che fiaccano il morale alle truppe di entrambi gli schieramenti e non sono rari episodi di diserzione.
Le fonti ufficiali dichiarano che in quei giorni i tedeschi sono morti al ritmo di uno ogni quarantacinque secondi, e secondo fonti non ufficiali i francesi ad un ritmo ancora più alto: un enorme sacrificio di vite umane per pochi metri di terreno.

sabato 5 marzo 2016

5 marzo 1916

prima pagina de La Stampa 4/3/1916
Per la stampa francese e dell'intesa la cosa migliore da fare è non far trasparire la gravità dell'avanzata tedesca; vengono esaltate le gesta dei soldati francesi e sottolineate le perdite tedesche, sui giornali appaiono bollettini e testimonianze dal fronte di dubbia provenenza: “L’incidente di Douaumont non è che un piccolo episodio della grande battaglia”; e continuano: “Se non spezzano stavolta il nostro fronte, tra sei mesi la guerra sarà finita”; e ancora: al fronte “i tedeschi mantengono un accanimento estremo, i francesi una resistenza inaudita”. 
La parte seconda della battaglia di Verdun, (iniziata con l’assalto a Douaumont) prosegue: il 5 marzo: le armate del Kaiser, appena respinte a Poivre Hill, non sfondano neanche a est di Vacherauville: le forze si bilanciano da qualche giorno ormai.
Poivre Hill oggi
Via Zurigo arriva in Italia un resoconto dell’intervento di Karl Liebknecht alla Camera tedesca: “In Prussia non vi sono più diritti, non vi è libertà di sorta. L’amministrazione della giustizia nei processi politici è parziale; gli arresti preventivi sono una ricaduta reazionaria. Oggi in Germania non c’è giustizia, ma tirannide”. Il suo discorso viene interrotto più volte, inevitabile se meni fendenti a destra e a manca.
Intanto in Persia: il primo ministro Firman Firma, in carica da poco più di due mesi e convinto sostenitore dell’Intesa, si dimette insieme al ministro degli esteri.
Si ritiene che la cusa furono le pressioni di Russia e Gran Bretagna: erano troppo pesanti.

venerdì 4 marzo 2016

4 Marzo 1916

la nave da guerra Mowe (gabbiano)
La mattina del 4 marzo 1916 è tocca ai russi sfondare il fronte: gli zaristi conquistano Bitlis sul filo della baionetta. l'assalto è brutale e di una foga incredibile; l'alleanza russo-armena sembra dare i suoi frutti.
Lo Zar opera anche uno sbarco di truppe sul confine turco minacciato dall'avanzata ottomana.
Lo stesso giorno Enver Pasha ministro della guerra turco è soggetto ad un attentato: questo manda nel chaos la già disordinata politica ottomana.
mappa della campagna del Caucaso
Intanto crescono le tensioni tra Portogallo e Germania: i portoghesi requisiscono altre navi tedesche al largo di Maputo ed ai tedeschi non va giù la collaborazione portoghese con l'Intesa.
Due mesi dopo esser salpato, il Möwe fa ritorno in Germania, a Brema. E’ diventata la più famosa nave corsara tedesca, degna erede dell’Emden. Grazie alla sua sinistra capacità di colpire e svanire senza farsi notare, le forze dell'Intesa l'hanno soprannominata “la nave fantasma”.
L'Austria Ungheria, intanto cattura volontari sanmarinesi in forze nell'esercito italiano e si rifiuta di liberarli denunciando San Marino di violazione della neutralità, minacciando la guerra anche al piccolo stato.

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