lunedì 7 marzo 2016

7 Marzo 1916

Il Primo Ministro Antonio Salandra
Giornata tranquilla nelle trincee europee: i tedeschi avanzano ancora conquistando Fresne ed alcune postazioni tattiche nelle vicinanze, mentre sul Mar Nero i russi avanzano oltre il confine turco ottomano e conquistano Rize: una piccola cittadina situata 67 chilometri ad est di Trebisonda.


Intanto in Italia si lavora al parlamento: il monopolio della camera è in mano al governo Salandra: forse a causa della guerra pochi si sentono in dovere di fare una vera e propria opposizione, ad eccezione dei socialisti che sono gli unici ad ostacolare il governo: semplici trucchetti per far perdere tempo alla maggioranza, interrogazioni parlamentari per avere più informazioni sull'andamento della guerra, azioni nelle strade per far perdere al popolo la fiducia nel governo; ma sono tutti metodi per rallentare la maggioranza, non certo per fermarla.

Salandra vuole far capire che comanda e non risparmia le parole, quindi il 7 marzo conferma le parole del giorno prima, rinnova la sua minaccia: “Se la Camera dovesse proseguire in questo cammino non servirebbe il Paese. Nostro dovere allora sarebbe di proporre alla Corona quei provvedimenti che ritenesse necessari”.

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