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Il Vate gioca con i sui cani |
1. Durante i salotti mondani, quando si trovava circondato da suoi adulatori e seguaci si divertiva a deriderli chiedendo loro opinioni sulla sua ultima opera e loro, in modo molto vago gli rispondevano riempiendolo di complimenti ed adulazioni; nulla di strano in questo se non fosse per il fatto che d'Annunzio chiedeva opinioni su opere che in realtà non aveva mai scritto.
2. Il Vate fu l'inventore di molte parole di uso comune della lingua italiana, commissionategli dal governo fascista per sostituire i cosiddetti "inglesismi"; una delle parole da lui inventate che oggi utilizziamo quasi ogni giorno è tramezzino (italianizzazione del nome originale inglese sandwich).
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la celebre frase su una parete del Vittoriale |
3. d'Annunzio nutriva un grande affetto nei confronti degli animali, in particolare verso i cani: lui stesso ne ebbe moltissimi nel corso della sua vita, nella maggior parte dei casi erano animali di pura razza dei quali il Vate amava farsi circondare; i suoi ultimi cani vennero seppelliti accanto a lui nel giardino del Vittoriale.
4. In occasione di un avvenimento celebrativo del Sommo Poeta all’epoca molto apprezzato nei salotti dell'alta borghesia fu chiamato a partecipare a una tavola rotonda, ma senza esitazione alcuna rispedì al mittente l’invito: “Oggi, in Italia, non può parlare di Dante che un ministro, un professore o un imbecille … ed io non appartengo a nessuna di queste importanti categorie!”.
5. Il motto "Memento Audere Semper", uno dei riferimenti letterari più importanti dell figura di d'Annunzio è stato da lui ripreso come un acronimo alternativo alla sigla M.A.S. che indicava il Motoscafo Armato Silurante: imbarcazione molto amata dagli arditi per azioni di sabotaggio ed utilizzata in guerra svariate volte anche dal Vate.