giovedì 31 dicembre 2015

Capodanno 1916

Come accadde per la tregua di natale anche a capodanno, sul fronte Italo-Austriaco si ebbe una situazione analoga: la guerra si fermò per qualche minuto ed i soldati, a modo loro, da una trincea all'altra si scambiavano auguri di buon anno; proprio come faremo noi questa sera ma in condizioni che richiedono una grande dose di misericordia nei confronti di chi, magari poche ore prima aveva tentato di uccidervi.
entriamo nella storia grazie a questa lettera del ten. Rodolfo Rossetti, allora in forze al 7° Alpini 106° Compagnia del Btg. Belluno, ove descrive la mezzanotte del 31 dicembre 1915 esattamente cent'anni fa:


La trincea di Col dei Bos dove si trovava il ten. Rossetti
“… Anche oggi gli austriaci sono stati discretamente gentili; infatti non hanno sparato che pochissimo. Stanotte abbiamo finito il vecchio anno, e cominciato il nuovo, in modo non comune: un fuoco d’inferno da ambo le parti. Tutto all’ingiro non si vedevano che vampe di cannoni e scintille di pallottole contro le rocce. Razzi nemici illuminavano ininterrottamente le cime e la vallata, durante un rombo fortissimo di artiglierie, un crepitare continuo di fucili e mitragliatrici, un sibilare acuto di proiettili di ogni sorta. Quest’inferno è durato pochi minuti. Cessato il baccano, dalle nostre trincee sono partite parole d’augurio in tedesco e dalla trincea nemica in risposta una specie di grugniti accolti dai nostri con molte risate.”

La Redazione.

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