domenica 27 marzo 2016

27 Marzo 1916

Guardia di Finanza sul Pal Piccolo
Sul fronte di Verdun sono tutti fermi sia francesi che tedeschi; non si avanza e non si indietreggia. solo alcuni colpi d'artiglieri restano a ricordare che si è in guerra.
I due paesi si devono ancora riprendere dal trauma e dalla ferita aperta causata da tutte le perdite subite ad est della cittadina francese: da quando è iniziata la battaglia il ritmo di perdite per entrambi gli schieramenti era di due morti al minuto (percentuale lievemente più alta per i francesi).
Mentre sul confine franco tedesco si è instaurata una sorta di tregua il fronte italo-austriaco è in fermento da ormai due giorni: i soldati italiani cercano come possono di contenere la violenta avanzata austriaca e riconquistano le postazioni perse il giorno precedente a nord est di Gorizia.
Apini dell' VIII sul Pal Piccolo
Sulle Alpi Carniche il progetto austriaco di aggirare le postazioni italiane è andato in fumo e gli alpini riprendono il Pal Piccolo e bloccano gli austriaci che tentavano di aggirarli.
Le perdite italiane sono più di mille, ma quelle austriache sono superiori; l'azione non sembrava potesse andare a buon fine, invece tra il freddo e la neve le truppe italiane sono riuscite nell'impossibile, e la guerra continua.
Il 27 marzo ha inizio a Parigi la conferenza dei vertici dell'Intesa: sono otto i Paesi presenti: Francia, Gran Bretagna, Russia, Italia, Belgio, Serbia, Giappone e Portogallo. 
I lavori si aprono sotto la presidenza di Aristide Briand, è presente l'elite delle alte cariche di stato europee: cinque Presidenti del Consiglio, dieci Ministri, dieci Generali e cinque Ambasciatori; ma è anche la prima volta che non partecipa nemmeno un sovrano.

Dal Tevere al Piave: 1915-1918

Dal Tevere al Piave
1915 - 1918
Gli atleti della Lazio nella Grande Guerra
ed. ERACLEA

Oggi vogliamo parlarvi di un nuovo libro, in realtà non è proprio nuovo, è la seconda ristampa di un libro secondo noi davvero meritevole di essere letto.
Dobbiamo ammettere che, inizialmente eravamo titubanti circa questo testo non essendo noi tifosi laziali; ma durante la lettura è emerso il vero spirito di questo libro: quello di raccontare la storia e la vita di questi ragazzi come uomini prima che come atleti.

Il testo spazia nelle vite dei più famosi calciatori della S.P. Lazio, condividendo con il lettore i loro pensieri, le loro preoccupazioni per la guerra, il loro patriottismo ed i loro sogni; il tutto accompagnato dalla cornice della Grande Guerra che ha contribuito a formare gli uomini mentre il calcio formava gli atleti.
A cura di LazioWiki e ricco di fotografie e documenti inediti questo libro si pone, a 100 anni dalla guerra, in grado di conciliare gli appassionati del calcio con gli appassionati della storia, unendoli nella scoperta e nel ricordo di questi ragazzi che diedero la loro vita alla Patria, e che sventuratamente in alcuni casi non ritornarono mai sul campo da gioco.

Curato da Fabrizio Munno e Fabio Bellisario il libro riporta le tragiche vicende delle battaglie, delle sofferenze, degli eroismi di tanti giovani sportivi bisncocelesti, coscienti del loro dovere nei confronti della Patria. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, riconoscendo a questo libro il suo alto valore storico, ha voluto concedergli il logo ufficiale della Commemorazione del Centenario. Ed è stato premiato dall’Istituto del Nastro Azzurro per i reduci e combattenti di guerra di Roma con due stupende targhe di bronzo.

Il libro è edito da ERACLEA conta 226 pagine ed è possibile ordinarlo facilmente qui:

Dal Tevere al Piave. 1915-1918 gli atleti della Lazio nella grande guerra


Copertina posteriore (sx) e anteriore (dx)  del libro


Traghe Istituto del Nastro Azzurro

sabato 26 marzo 2016

26 Marzo 1916

Gli asburgici premono con insistenza lungo tutto il fronte italiano, ottenendo dei vantaggi fuori la cittadina di Gorizia. 
Soldati italiani in trincea sul Pal Piccolo
La notte del 26 marzo 1916, la battaglia più intensa si consuma sulle Alpi Carniche dove un battaglione austroungarico attacca le postazioni italiane sulle Cime del Pal Piccolo e del Pal Grande, con l'intento di sorprendere i soldati italiani, senza scorte e rinforzi intrappolati da metri di neve e di circondare ed aggirare Timau nelle retrovie italiane; le truppe austriache possono contare sui rinforzi freschi, mentre gli italiani si ritrovano bloccati da giorni sulle montagne.
Il Battaglione Alpini "Tagliamento", colto di sorpresa sul "Trincerone", è costretto ad indietreggiare e ad abbandonare le proprie posizioni sul Pal Piccolo. Nonostante la tormenta di neve gli austroungarici avanzano repentinamente anche sulle cime vicine mettendo in difficoltà il fronte italiano, minando la stabilità delle postazioni in quel punto. La mattina seguente giungono i rinforzi italiani che consentono di riprendere fiato ed organizzare il contrattacco, prolungando per i tre giorni seguenti la battaglia attorno al Passo di Monte Croce Carnico.


venerdì 25 marzo 2016

25 Marzo 1916

Il Ministro degli Esteri Sonnino (1916)
Il 25 di Marzo del 1916 il Presidente del Consiglio Salandra ed il Ministro degli Esteri Sonnino, dopo un incontro con il Re Vittorio Emanuele III per discutere dei piani di guerra italiani per l'anno appena iniziato, partono alla volta di Parigi per portare la voce dell'Italia all'annuale incontro tra le forze dell'Intesa.
Sul fronte occidentale non accade nulla, è un'altra giornata di respiro dai frenetici ritmi della guerra.
Intanto sul fronte i soldati tentano, quando possono di tornare alla normalità, creando stralci di vita quotidiana negli accampamenti, eliminando la guerra dalla loro vita, almeno per un giorno.

24 Marzo 1916


Solito tira e molla sui fronti europei: posizioni perse e riconquistate ma nulla di rilevante da segnalare per gli Stati Maggiori impegnati nel conflitto.

Il solo evento di rilievo lo riportano i giornali e quotidiani francesi: 
Un sommergibile tedesco scambia il piroscafo Sussex per un dragamine Alleato e lo silura nel canale della Manica: 300 passeggeri vengono tratti in salvo ma sventuratamente alcuni perdono la vita in mare a causa delle temperature, tra loro tre cittadini americani; boccone che stenta ad andare giù ai vertici di Washington. Il Piroscafo Sussex per la fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) dei tedeschi non affonda, viene rimorchiato fino a Boulogne, in ogni caso il dado è tratto e non è più rimediabile.
Questo evento contribuirà in seguito alla condanna U.S.A. dell'uso indiscriminato dei siluramenti da parte dei tedeschi, e porterà, un anno più tardi al decisivo intervento degli Stati Uniti a fianco dell'Intesa.
Sommergibile Tedesco




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