mercoledì 2 marzo 2016

Auguri ai "dimonios" della Sassari

AUGURI ALLA BRIGATA SASSARI ("DIMONIOS")

Scudetto della Brigata Sassari
La Brigata "Sassari" si costituisce il 1° marzo 1915 a Tempio Pausania con i Reggimenti di Fanteria 151° e 152° anch'essi di nuova formazione.


Durante la Grande Guerra la Brigata si batte con grande coraggio tanto da essere più volte citata come "speciale unità d'assalto". 
Per l'eroico comportamento nel corso della Prima Guerra Mondiale le Bandiere dei due reggimenti vengono decorate con due Medaglie d'Oro al Valor Militare.
In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito, che prevede la costituzione delle Brigate su tre reggimenti, inquadra oltre al 151° ed al 152°, anche il 12° Reggimento Fanteria "Casale" e prende il nome di XII Brigata di Fanteria.
Successivamente la Brigata ed il 34° Reggimento Artiglieria entrano a far parte della Divisione Militare Territoriale di Trieste (12a) e allorché nel 1934 detta grande unità assume il nominativo di Divisione di Fanteria del Timavo (12a) la Brigata diviene Brigata di Fanteria del Timavo (XII).
Nel 1939, abolito il livello brigata, si forma la Divisione di Fanteria "Sassari" (12a) che inquadra i Reggimenti 151° e 152° Fanteria e 34° Artiglieria per Divisione di fanteria.
Nel 1941 entra nell'organico divisionale anche la 73a Legione CC.NN. d'assalto.
Impiegata alla fronte alpina occidentale nel 1940, dal 1941 al 1943 conduce un intenso ciclo operativo antiguerriglia in Jugoslavia prima di essere rimpatriata ed essere dislocata intorno Roma nel 1943.
A seguito degli eventi determinati dall'armistizio, la divisione si scioglie il 10 settembre 1943 dopo aver partecipato alla difesa di Roma dagli attacchi delle forze tedesche.
Il 1° dicembre 1988 viene costituita in Sassari la Brigata Motorizzata "Sassari" nella quale sono nuovamente riuniti il 151° Battaglione Motorizzato "Sette Comuni" ed il 152° Battaglione Fanteria "Sassari" ai quali si affianca poi anche il 45° Battaglione Fanteria "Arborea".
Dal 1° gennaio 1991 diviene Brigata Meccanizzata "Sassari" e con il riordinamento della Forza Armata inquadra il Reparto Comando e Supporti Tattici ed i Reggimenti di Fanteria 151° e 152° "Sassari" ed il 45° "Reggio" che sarà perso di forza dopo poco.

Gli Austriaci imparano a temere questi soldati coriacei e testardi che contendono il terreno palmo per palmo (Appunto verranno soprannominati "Dimonions").
Fregio del 151° Regg. Fanteria Sassari
il 26 settembre 2003 viene ricostituito in Macomer il 5° Reggimento genio guastatori per trasformazione del 45° Reggimento  fanteria "Reggio" ed inquadrato nella Brigata meccanizzata "Sassari".
Fregio del 151° Regg. Fanteria Sassari

il 1° dicembre 2009, nel quadro dei provvedimenti di razionalizzazione della Forza Armata, lo Stato Maggiore dell'Esercito ha disposto la ridislocazione del 3° Reggimento bersaglieri dalla caserma "Mameli" di Milano alla caserma "Salvatore Pisano" di Capo Teulada, lasciando la 132^ Brigata corazzata "Ariete" e passando alle dipendenze della Brigata meccanizzata "Sassari".

Qua vediamo le unità (le principali con Fregio e Mostrine) della Brigata Sassari:

martedì 1 marzo 2016

1 Marzo 1916

SCONTRI DI ARTIGLIERIA A VERDUN:
“Un terremoto immenso scuoteva la terra. Nascosti nelle trincee umide, non potevamo neanche parlare, non udivamo niente, tanto atroce era lo stordimento. […] Avremmo desiderato finire quel supplizio, ve lo giuro. Il supplizio di essere costretti all’immobilità e al silenzio, mentre mille cannoni tuonavano, mentre la terra sobbalzava. Non ne potevamo più. Ci fu un attimo di silenzio e proposi di cantare. Iniziai a intonare una strofetta e i compagni mi imitarono, cantavano anche loro; non udivo le voci, vedevo solo le smorfie delle labbra”.

Questa e' una testimonianza da Verdun riportata dai giornali del 1 marzo. Sul fronte occidentale le artiglierie si fanno sentire anche attorno a Ypres, tanto per non perdere l’abitudine.



Verdun fortificata per la battaglia (Francesi e alleati a sx e i tedeschi e alleati a dx)
Settori tedeschi con relative armate




lunedì 29 febbraio 2016

Francesco Baracca: l'asso degli assi

Nato il 9 maggio 1888 da una famiglia benestante Francesco Baracca studiò nell'Accademia militare di Modena, dove fu ammesso nel 1907 e da cui due anni dopo uscì come sottotenente dell'Arma di Cavalleria del Regio Esercito. Nel 1909 frequentò il corso di specializzazione presso la Scuola di Cavalleria di Pinerolo e l'anno successivo venne assegnato al 2º Reggimento cavalleria "Piemonte Reale" di stanza a Roma.
Francesco Bracca con il suo SPAD S. XIII
Nel 1912 passò in aviazione, che allora era parte dell'esercito. Frequentò i corsi della scuola di pilotaggio a Bétheny in Francia con un Nieuport 10, e il 9 luglio conseguì il brevetto di pilota numero 1037. In seguito ritorna in Italia da un periodo di addestramento a Parigi, nel luglio del 1915 cominciò i voli di pattugliamento e viene affidato alla 70ª Squadriglia, il 7 aprile 1916 otteneva la sua prima vittoria, su un Aviatik biposto. Il suo primo abbattimento venne effettuato sopra il cielo di Gorizia, in seguito per l'azione Baracca venne decorato con la medaglia d'argento al valor militare. La sua prima vittoria fu anche la prima in assoluto dell'aviazione italiana.
Il 1º maggio del 1917 si trasferì alla 91ª Squadriglia, soprannominata "La squadriglia degli assi" perché costituita da grandi assi dell'aviazione scelti da Baracca in persona, l'unità aveva in dotazione il nuovo Nieuport 17 costruito in Italia dalla Macchi. Sul suo aereo in onore alla sua Arma di appartenenza Baracca dipinse il cavallino nero rampante destinato a diventare una delle insegne più cara agli italiani (anni dopo la madre di Baracca consegnò quel simbolo a Enzo Ferrari e gli disse: "Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna").
 Il 15 giugno, con l'abbattimento di altri due aerei, conseguì le sue ultime vittorie, abbattendo per ultimo un caccia Albatros D.III con uno SPAD S.XIII nei pressi di San Biagio di Callalta.
Era la sua vittoria ufficiale numero trentaquattro Mentre i piloti erano impegnati in un'azione di mitragliamento a volo radente sopra Colle Val dell'Acqua, sul Montello, l'asso italiano venne abbattuto. Baracca fu colpito da un biplano austro-ungarico non visto, o visto troppo tardi quando già l'asso era stato colpito dalla prima delle due raffiche sparate dall'osservatore.

domenica 28 febbraio 2016

28 Febbraio 1917

Soldati e operai armati raggiunsero l'isola Vasilevskij dove il 180º Reggimento fanteria Finlandia si unì alla rivolta.
Anche i marinai della flotta del Baltico passarono con i rivoluzionari e il battaglione ciclisti, che resistette, venne sopraffatto e il suo colonnello Balkašin ucciso.

Il generale Nikitin, comandante della Fortezza S.S. Piero e Paolo, riconobbe il nuovo potere. Mentre il generale Chabalov, rifugiatosi nel Palazzo dell'Ammiragliato, venne arrestato insieme con al
Soppressione violenta di una rivolta a Pietrogrado
cuni ministri del vecchio governo e altri dignitari zaristi.


Mentre a Mosca, i rivoluzionari insorgevano e a Pietrogrado la rivoluzione si rafforza. 

Il generale Ivanov, partito dal fronte con la nomina di comandante del distretto militare di Pietrogrado e con l'ordine di soffocare con le armi la rivoluzione, si rese conto di non poter disporre di alcuna forza militare e fu richiamato a Mogilëv.
Le ferrovie passarono sotto il controllo degli insorti e fu impedita la circolazione dei treni fino a 250 chilometri dalla capitale. Lo stesso treno dello zar, partito dal Quartier generale e diretto a Carskoe Selo, venne fermato alla stazione di Malaja Višera e dirottato a Pskov.

28 Febbraio 1916

È il 28 febbraio 1916: gli inglesi organizzano una squadriglia erea con il compito di bombardare i centri industriali tedeschi al fine di sfiancare più velocemente il nemico che, in qualche caso stava già iniziando a perdere terreno; questo lasciava presagire la disfatta della triplice alleanza che avverrà solo due anni più tardi. Uno ddgli esempi della difficoltà tedesca lo si può notare nel settore di Verdun: dopo i primi cinque giorni favorevoli, anche il fronte di Verdun che per i tedeschi era l'unico che stava procedendo davvero secondo i piani inizia a vacillare: i teutonici smettono di avanzare ed i francesi si difendono bene, a metà pomeriggio le perdite tedesche per la prima volta dall'inizio della battaglia eguagliano quelle francesi; è iniziata anche a Verdun la tragica guerra di posizione.
I francesi non avanzano di un passo ma quel giorno festeggiarono perché erano consapevoli che il fronte non sarebbe indietreggiato ulteriormente almeno nelle settimane successive.   
Il Contngente Russo inviato dallo Zar Nicola II per dare man forte sul fronte occidentale arriva a Dairen in Manciuria sul Mar Giallo dove partono alla volta di Marsiglia: viaggio lunghissimo ma unico modo per arrivare in Francia senza passare tra gli imperi centrali.
Soldati Russi in Manciuria


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