domenica 28 febbraio 2016

28 Febbraio 1917

Soldati e operai armati raggiunsero l'isola Vasilevskij dove il 180º Reggimento fanteria Finlandia si unì alla rivolta.
Anche i marinai della flotta del Baltico passarono con i rivoluzionari e il battaglione ciclisti, che resistette, venne sopraffatto e il suo colonnello Balkašin ucciso.

Il generale Nikitin, comandante della Fortezza S.S. Piero e Paolo, riconobbe il nuovo potere. Mentre il generale Chabalov, rifugiatosi nel Palazzo dell'Ammiragliato, venne arrestato insieme con al
Soppressione violenta di una rivolta a Pietrogrado
cuni ministri del vecchio governo e altri dignitari zaristi.


Mentre a Mosca, i rivoluzionari insorgevano e a Pietrogrado la rivoluzione si rafforza. 

Il generale Ivanov, partito dal fronte con la nomina di comandante del distretto militare di Pietrogrado e con l'ordine di soffocare con le armi la rivoluzione, si rese conto di non poter disporre di alcuna forza militare e fu richiamato a Mogilëv.
Le ferrovie passarono sotto il controllo degli insorti e fu impedita la circolazione dei treni fino a 250 chilometri dalla capitale. Lo stesso treno dello zar, partito dal Quartier generale e diretto a Carskoe Selo, venne fermato alla stazione di Malaja Višera e dirottato a Pskov.

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