martedì 17 maggio 2016

17 Maggio 1916

Avocourt si strova a Sinistra centrale di Verdun

I tedeschi sembrano riscattarsi e partono all'attacco a Verdun, verso la foresta vicino ad Avocourt.

I francesi amareggiati, ritornano dentro e sperano di non arretrare più.

Ricordo che tra Verdun e Parigi ci sono 260,50 km di strada e 223,74 km di linea d'aria.

Se i tedeschi sfondano, avrebbero già vinto, con la strada spianata verso Parigi.

Esplosione di una mina.

Vimy Ridge:

I tedeschi, non contenti, fanno una doppietta. Cioé vincono anche contro i Canadesi, facendo prima una galleria di mina.
I tedeschi sono contenti e non vedono l'ora di arrivare a Parigi da nord.



Nel frattempo su tutto il fronte italiano, intanto dal Trentino (dalla Val di Ledro fino al Monte Grappa) gli austro-ungarici si scatenano contro gli italiani.
Per non far mandar rinforzi in soccorso sul fronte del Trentino, gli austro-ungheresi fanno una finta e si scatenano anche sul Carso. Riuscendoci.
Intanto i prigionieri italiani caduti in mano all'Austria-Ungheria sono circa di 6.300.

Il fronte maggiormente colpito dalla Strafexpedition

Per calmare e tranquillizzare i cittadini rimasti nelle fabbriche, il Giornale rilascia questa dichiarazione (probabilmente scritta da funzionari del governo per evitare di scatenare il panico in Patria):

“Questi ripiegamenti sono ragionevoli, spesso necessari. Come un abile schermitore si arretra all’assalto avversario per meglio controbatterlo. Nessuno deve meravigliarsi o scoraggiarsi se i prossimi comunicati annunziassero altri ripiegamenti. […] Avremo modo di dimostrare al mondo che l’Italia non è un paese di imbelli femminette, ma di cittadini calmi e forti, non di impazienti nevrastenici”


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