entriamo nella storia grazie a questa lettera del ten. Rodolfo Rossetti, allora in forze al 7° Alpini 106° Compagnia del Btg. Belluno, ove descrive la mezzanotte del 31 dicembre 1915 esattamente cent'anni fa:
“… Anche oggi gli austriaci sono stati discretamente gentili; infatti non hanno sparato che pochissimo. Stanotte abbiamo finito il vecchio anno, e cominciato il nuovo, in modo non comune: un fuoco d’inferno da ambo le parti. Tutto all’ingiro non si vedevano che vampe di cannoni e scintille di pallottole contro le rocce. Razzi nemici illuminavano ininterrottamente le cime e la vallata, durante un rombo fortissimo di artiglierie, un crepitare continuo di fucili e mitragliatrici, un sibilare acuto di proiettili di ogni sorta. Quest’inferno è durato pochi minuti. Cessato il baccano, dalle nostre trincee sono partite parole d’augurio in tedesco e dalla trincea nemica in risposta una specie di grugniti accolti dai nostri con molte risate.”
La trincea di Col dei Bos dove si trovava il ten. Rossetti
La Redazione.